Fuori gioco (la mia vita con l'alcool) (5076 Click) |
| Titolo: Fuori gioco (la mia vita con l'alcool) | | Autore: Tony Adams | Titolo originario: ,, | Traduzione: | Citazione bibliografica: Adams,Tony (2001), Fuori gioco, Baldini&Castoldi | Link acquisto: |
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Tony Adams lo sapeva, che se quel rigore di Southgate contro la Germania non fosse entrato, avrebbe bevuto e bevuto per settimane di fila, perchè quando la prima droga, il calcio, sfuma con tutte le sue speranze, non rimane altro che attaccarsi alla bottiglia.
"Fuori gioco", opera prima dell'ex centrale di Arsenal e nazionale inglese, è una biografia molto atipica, già solo per il fatto che invece di concentrarsi principalmente su successi personali e di squadra, rappresenta più che altro una cronaca della dipendenza dall'alcool di Adams, dipendenza che lo ha accompagnato lungo tutto il suo percorso calcistico, e che spesso col calcio si è intrecciata in una spirale autodistruttiva. Non è un caso, da questo punto di vista, che il primo capitolo della biografia venga volutamente chiamato "La fine".
Quello che stupisce, all'interno dell'opera, è la cruda schiettezza con cui Adams affronta quelli che sono stati i suoi personalissimi demoni con la serenità di chi guarda a questo passato burrascoso messo oramai alle spalle; la sincerità con cui questi argomenti sono dipanati rappresenta infatti il vero punto di forza di "Fuori gioco", che ha il merito non solo di indagare a fondo di una personalità complessa, ma anche di illustrare i meccanismi e le abitudini del "lato oscuro" del calcio inglese, quello che esula dal campo verde ed è fatto di sbronze, incidenti in auto, prigione e servizi sociali.
A ben vedere, il buon Tony di motivi per bere ne avrebbe avuti anche abbastanza: ogni volta che una pinta si sollevava, il difensore mandava giù litri di Guinness (in piena linea "editoriale" col suo Arsenal, visto che era lo sponsor dei biancorossi) sempre per dimenticare qualcosa.
Per dimenticare di avere una personalità difficile ed intricata, che lo inchiodava ciclicamente con attacchi di panico ed ansie, nonostante fosse abituato a giocare davanti a grandi pubblici da quando aveva quattordici anni, e fosse il capitano dei gunners da quando ne aveva ventidue (resta ad oggi il capitano più giovane della storia del club di Londra); per non pensare ad una moglie in clinica per abuso di stupefacenti, e ad una figlia costretta a crescere in mezzo ad un padre alcolista ed una madre dipendente praticamente da tutto; per il fatto che quella stessa Jane, il grande amore della sua vita, l'avesse lasciato su due piedi; per lenire la paranoia che lo assaliva ogni volta che il campionato era fermo, o l'Arsenal non giocava, e la sua vita sembrava aver perso di valore improvvisamente, al punto che le sue vacanze consistevano nel triplice atto di dormire, scendere al pub ed ubriacarsi fino allo sfinimento, e poi tornare a casa a dormire di nuovo; perchè per distruggersi aveva perso la felicità di giocare a pallone; perchè nonostante fosse Adams, il grande Tony Adams che tutti fermavano e riconoscevano nei pub, ci sono vuoti che ti porti dentro inesorabilmente, e che per essere combattutti hanno bisogno di un gesto forte.
Gesto che si è concretizzato in una frase, la più coraggiosa, detta davanti a chi era come lui e in grado di capirlo: "Ciao, mi chiamo Tony, e sono un alcolista".
Da quel momento la sua vita ha ripreso il volo, il sangue nelle vene a scorrere caldo, e il calcio è tornato ad essere la sua principale fonte di estasi, la sua droga preferita, il motivo per il quale rimanere in piedi e dimostrare di essere il più forte.
Adams l'ha voluta raccontare così, la sua vita, facendo correre insieme le sue due passioni principali ed intrecciandole per farci capire che a volte scinderle poteva essere assai complicato, e che ritrovarsi fuori gioco per lui, che il fuorigioco lo applicava costantemente sul campo da gioco, non era una scelta, ma una conseguenza, come il terribile incidente in macchina e i due mesi di carcere che seguirono non furono una sbruffoneria, ma col senno di poi, una disperata richiesta di aiuto.
L'indagine sulla propria dipendenza è il principale leitmotiv della biografia, ma ovviamente viene descritta anche una carriera gloriosa, che ha riempito il centrale di soddisfazioni (e che infatti ha sempre rappresentato la sua via di fuga dai problemi), lungo tutta una carriera dedicata al suo Arsenal: in questi frangenti abbiamo la possibilità di avvicinarci alla mentalità dell'Adams calciatore, lottatore infaticabile, cuore al servizio della squadra, e di apprezzarne tutte le qualità e gli infiniti aneddoti, che ne rendono ancora più frizzante ed appassionata la lettura, che procede scorrevole mano mano che il libro va avanti.
Da stimare, insomma, tanto i successi del calciatore che quelli dell'uomo, capace di rinascere dalle proprie ceneri e consegnarci un'opera da rispettare per sincerità e coraggio, lo stesso che ha tirato Tony fuori dai guai, dalla trappola del fuorigioco.
"C'è un vecchio detto nel calcio, secondo il quale che si vinca o che si perda poi si finisce a bere. E questo era il mio caso." | Keywords: |
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Recensione pubblicata da TheDog il 12/04/2011 Ultimo aggiornamento effettuato da TheDog il 13/04/2011 |